Recentemente in Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha inserito il Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (CRFA), nel cuore dell’Appennino centrale e all’interno del territorio del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga (PNGL), fra i Centri d’Eccellenza del Network Nazionale della Biodiversità (NNB), una rete di soggetti accreditati a livello nazionale e internazionale per la gestione condivisa di dati a supporto della Strategia Nazionale per la Biodiversità. Un punto di eccellenza quindi per la ricerca floristica in Italia istituito nel 2001 su iniziativa dell’Università di Camerino in accordo con il PNGL, grazie anche al supporto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), che ne riconosce così la rilevanza scientifica ed il ruolo nella divulgazione culturale. Importanti quindi sono gli obiettivi che si cerca di raggiungere, da un lato cercando di costruire una dettagliata base conoscitiva della ricchezza floristica del territorio, dall’altro portando avanti studi e ricerche incentrati sulla realizzazione di inventari floristici, individuazione di misure di conservazione specifiche per le diverse emergenze vegetazionali, supporto alle pratiche selvicolturali e nello sviluppo di interventi di tutela come quelli resi necessari dalla diffusione di piante alloctone invasive, tenendo anche in considerazione il fatto che attualmente i ricercatori del CRFA sono coinvolti nel progetto LIFE Floranet, finalizzato alla salvaguardia e valorizzazione delle specie vegetali tutelate dalla Direttiva 92/43/CEE presenti nei parchi naturali dell’Appennino Abruzzese. Non da meno, inoltre, in circa 16 anni di raccolta e identificazione di piante di provenienza regionale, nazionale ed internazionale, il CRFA ha costituito un erbario di circa 80.000 campioni Herbarium Appenninicum, inserito nella rete internazionale degli erbari (Index Herbariorum) gestita dall’erbario di New York e dalla International Association for Plant Taxonomy (IAPT), con l’acronimo APP. Complessivamente sono state descritte 23 specie e sottospecie nuove per la scienza e ricombinati o istituiti nomi nuovi per altre 50 entità.
Per maggiori dettagli, leggi l’articolo integrale dell’autore Valeria Giacanelli (ISPRA) disponibile qui